Il risarcimento in caso di errore medico è un diritto, non un privilegio.

La legge stabilisce con chiarezza i doveri dei medici e del personale sanitario e i diritti dei pazienti. Quando un errore medico causa un danno, chi ne subisce le conseguenze ha il diritto di ottenere giustizia e un equo risarcimento. Questo principio non è un privilegio, ma una tutela fondamentale riconosciuta dal nostro ordinamento. Se tu o un tuo familiare siete stati vittime di malasanità, ci sono subito tre passi da compiere.
1.

Scopri i tuoi diritti.

Responsabilità e risarcimento in caso di errore medico.
La legge italiana, grazie alla Legge Gelli (n. 24/2017), ha introdotto regole più chiare per tutelare i pazienti e definire le responsabilità delle strutture sanitarie e dei singoli professionisti.

Rispondiamo alle domande più frequenti per aiutarti a capire come funziona la responsabilità medica, chi può essere chiamato a rispondere per un danno e cosa puoi fare per ottenere un giusto risarcimento.
Conoscere i propri diritti è sempre importante. Lo è ancora di più quando si ha a che fare con la propria salute.
In questa sezione ti aiutiamo a fare chiarezza su temi importanti: il ruolo delle strutture sanitarie in caso di errore, la responsabilità del medico e dell'infermiere, e i diritti che ogni paziente ha nel momento in cui riceve cure.
Conoscere questi aspetti è il primo passo per tutelarti in modo consapevole.

In base alla legge n° 24 dell’08/03/2017, oggi la responsabilità della struttura sanitaria è più chiara e tutelante per il paziente. L’art. 7 della legge stabilisce che ospedali, cliniche e strutture sanitarie pubbliche o private rispondono in modo diretto e contrattuale dei danni causati al paziente, non solo per difetti organizzativi, ma anche per errori commessi da medici, infermieri o altri operatori sanitari, anche se non sono formalmente dipendenti della struttura.

In pratica, accettare un paziente per un ricovero o una visita significa concludere un vero e proprio “contratto di spedalità”: la struttura si impegna a fornire cure adeguate e in sicurezza. Se questo non avviene e il paziente subisce un danno, la struttura ne è responsabile ai sensi degli articoli 1218 e 1228 del Codice Civile, e il paziente ha diritto a chiedere un risarcimento del danno.

Il medico, se non opera in regime di libera professione, risponde dei propri errori secondo la cosiddetta responsabilità extracontrattuale.

La struttura sanitaria invece ha una responsabilità contrattuale che si estende anche agli operatori sanitari che lavorano al suo interno.

Questo significa che il paziente può chiedere un risarcimento direttamente alla struttura, la quale dovrà poi dimostrare di aver fatto tutto correttamente.
Inoltre, mentre il termine per agire contro un medico è di 5 anni, per la struttura il termine è di 10 anni.

Si parla di errore medico quando una scelta terapeutica procura al paziente non un beneficio ma un danno, causando un peggioramento delle sue condizioni di salute. Il peggioramento può essere determinato dall’errore del medico, ma si configura responsabilità anche quando, a seguito di un intervento inadeguato o sbagliato, viene impedito il normale decorso della malattia.
Questo principio vale sia quando ci si trova di fronte ad una operazione chirurgica eseguita in modo non corretto, sia quando si prescriva, ad esempio, la somministrazione di farmaci senza considerare una situazione di allergia, o che l’assunzione di una determinata medicina associata ad altri farmaci può causare delle complicazioni.

Le tipologie di danno risarcibile in conseguenza di responsabilità medica sono molteplici e ricomprendono quello derivante da errore diagnostico, quello derivante da errore terapeutico, quello derivante da omessa vigilanza ecc.
In generale, i casi di responsabilità medica sono quelli connessi alla causazione di un danno iatrogeno, inteso come ogni lesione alla salute psico-fisica determinata dalla colpa del singolo medico, dalla carenza strumentale della struttura sanitaria oppure dalla mancanza di un valido consenso informato.

La casistica è molto ampia e comprende le conseguenze che derivano:

  • da una diagnosi sbagliata;
  • da una diagnosi ritardata (se il ritardo complica o pregiudica le condizioni di salute del paziente);
  • da una omessa effettuazione di esami che avrebbero potuto chiarire meglio le condizioni di salute del paziente;
  • da un intervento chirurgico eseguito in modo errato;
  • da una cattiva gestione delle cure successive ad un intervento

La legge ha introdotto l’obbligo, per tutti gli ospedali pubblici e privati e per i professionisti che entrano in rapporto diretto con i pazienti, di stipulare una polizza assicurativa che copra i rischi derivanti dalla responsabilità medica.
Se questa polizza manca, i pazienti possono ricorrere a un apposito Fondo che garantisce i danni loro derivati da responsabilità medica, alimentato con il versamento di un contributo annuale da parte delle imprese di assicurazione. Il Fondo opera anche nel caso in cui i massimali assicurativi siano inferiori rispetto al risarcimento dovuto ai pazienti.
L’obbligo di assicurazione si riflette anche nella possibilità per i pazienti di citare in giudizio per il risarcimento del danno subito anche la compagnia (oltre al medico o alla struttura sanitaria), come avviene nel settore delle auto.

La responsabilità dell'infermiere.
Gli infermieri sono coloro che svolgono attività di carattere preventivo, curativo, riabilitativo e palliativo, che li pongono particolarmente vicini alla persona lungo tutte le fasi della sua vita, dalla nascita all’accompagnamento alla morte.
Proprio per l’importanza delle sue mansioni, la legge prevede che anche l’infermiere possa essere chiamato a rispondere di eventuali errori o omissioni che abbiano causato un danno al paziente.

L’infermiere in sala operatoria
Rispetto ad altri settori, la sicurezza in sala operatoria si contraddistingue per la complessità delle procedure chirurgiche: numero di persone e professionalità coinvolte e, soprattutto, condizioni acute e critiche dei pazienti. Ciascun sanitario è responsabile non solo del rispetto delle regole di diligenza e perizia connesse alle mansioni svolte, ma deve costituire una garanzia per la condotta degli altri componenti e porre rimedio ad eventuali errori altrui, purché siano evidenti per un professionista medio e non settoriali di una specifica disciplina estranea alle sue cognizioni.

L’infermiere strumentista
È responsabile del mantenimento della sterilità della sua persona, del campo operatorio, della vestizione del chirurgo.

L’infermiere di sala
È responsabile della preparazione delle apparecchiature e del materiale per l’anestesia, del corretto posizionamento del paziente sul lettino operatorio e della gestione di tutto ciò che ruota attorno all’intervento chirurgico.

L’infermiere anestesista
Coadiuva il medico anestesista e collabora con lui nella preparazione del materiale occorrente per la sedazione e/o l’intubazione del paziente ed altro.

Casi di emergenza
Le decisioni che l’infermiere deve prendere sono: destinazioni del malato, modalità di trasporto e codice di gravità (codice rosso emergenza, codice giallo urgenza, codice verde problema acuto, codice bianco problemi lievi). Eventuali profili di responsabilità dell’addetto alla centrale operativa possono derivare da valutazioni errate circa lo stato di salute del paziente: in tal caso l’infermiere potrà essere imputato del reato di lesioni.


Somministrazioni di farmaci
Nella somministrazione l’infermiere deve rispettare la regola delle 8 G che consiste in una serie di precauzioni dirette ad eliminare errori, ovvero:

  • il giusto farmaco
  • il giusto paziente
  • il giusto orario
  • la giusta via di somministrazione
  • la giusta posologia
  • la giusta dose
  • la giusta registrazione
  • il giusto controllo post-somministrazione.

Negligenza
È un atteggiamento di trascuratezza o mancanza di attenzione e accortezze o una mancanza di diligenza, ovvero una voluta omissione di atti che si ha il dovere di compiere.


Imperizia
Si intende l’insufficiente preparazione, sia dal punto di vista teorico sia della manualità, in relazione allo standard minimo che un soggetto in realtà dovrebbe avere, in relazione al proprio livello professionale.


Imprudenza
È intesa come la scarsa cautela nel compiere atti potenzialmente nocivi, senza pensare a prevedere, sulla base dell’esperienza generale e dalle singole competenze eventuali complicanze. In altre parole, è caratterizzata da un comportamento avventato, eseguito senza, il necessario approfondimento valutativo.


Colpa specifica
È l’inosservanza di leggi regolamenti, ordini o discipline, vale adire di tutte quelle regole codificate che mirano ad evitare la realizzazione di un evento dannoso.

I diritti del malato.
Per tutelare la salute di ogni individuo, esistono regole fondamentali che devono essere rispettate in tutta Europa. Quattordici principi, in particolare, garantiscono che ogni paziente possa accedere a cure adeguate, rispettando la sua dignità e i suoi diritti.

È importante, quindi, esaminare insieme questi diritti, che rappresentano un pilastro fondamentale per il benessere e la protezione di ogni persona.

Ogni persona ha diritto a servizi appropriati a prevenire la malattia.

La regola fondamentale in medicina non sta nel curare la malattia, ma nel prevenirla. È quindi un diritto di tutti essere informati e disporre di servizi gratuiti che possano proteggerci il più possibile.

i servizi sanitari hanno il dovere di raggiungere questo fine aumentando la consapevolezza delle persone, garantendo procedure sanitarie a intervalli regolari e libere da costi per i diversi gruppi di popolazione a rischio, e rendendo disponibili per tutti i risultati della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica.

Ogni persona ha il diritto ad accedere ai servizi sanitari che il suo stato di salute richiede. I servizi sanitari devono garantire uguale accesso a ognuno, senza discriminazioni.

Chi si trova nella condizione di "paziente", deve sempre ricevere le giuste cure. Non c'è genere, stato sociale, etnia, orientamento sessuale o religione che possa modificare questo diritto.

Ogni persona ha diritto a servizi adeguati, indipendentemente dal fatto che sia stato ammesso in un piccolo o grande ospedale o clinica.

Ogni persona, anche senza regolare permesso di soggiorno, ha il diritto alle cure urgenti ed essenziali, tanto in regime di ricovero che di assistenza esterna. Chi soffre di una malattia rara, ha lo stesso diritto ai necessari trattamenti e medicazioni di chi soffre di una malattia più comune, libere da costi per i diversi gruppi di popolazione a rischio, e rendendo disponibili per tutti i risultati della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica.

Ogni persona ha il diritto ad accedere a tutti i tipi di informazione che riguardano il suo stato di salute e a come utilizzare i servizi sanitari.

Quando si parla della nostra salute, tutte le informazioni che ci riguardano devono essere facilmente disponibili e modificabili se necessario. E anche tutte le novità in ambito medico o i risultati delle ricerche scientifiche devono essere divulgati con precisione e onestà.


I servizi sanitari, così come i fornitori e i professionisti devono assicurare un’informazione ritagliata sul paziente, tenendo in particolare conto le sue specificità religiose, etniche o linguistiche.


I servizi sanitari hanno il dovere di rendere tutte le informazioni facilmente accessibili, rimuovendo gli ostacoli burocratici, educando i fornitori di assistenza sanitaria, preparando e distribuendo materiale informativo.


Un paziente ha il diritto di accedere direttamente alla sua cartella clinica e alla sua documentazione sanitaria, di fotocopiarle, di fare domande circa il loro contenuto e di ottenere la correzione di ogni errore esse potessero contenere.

Ogni individuo ha il diritto all'accesso diretto alle informazioni sulla ricerca scientifica, sull'assistenza farmaceutica e sull'innovazione tecnologica. Questa informazione può venire da fonti pubbliche o private, con la garanzia che essa risponda a criteri di accuratezza, attendibilità e trasparenza.

Ogni persona ha il diritto ad accedere a tutte le informazioni per poter partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sua salute. Queste informazioni sono un prerequisito per ogni procedura e trattamento.

Dobbiamo sapere tutto della nostra salute e se dobbiamo sottoporci a un intervento, devono parlarci dei rischi, degli effetti collaterali e delle possibili alternative. Devono dirci tutto chiaramente, con un linguaggio che possiamo capire: la salute è, per l’appunto, la nostra.

I fornitori e i professionisti dei servizi sanitari devono dare al paziente tutte le informazioni relative a un trattamento o a una operazione cui deve sottoporsi. Tali informazioni devono comprendere i rischi e i disagi associati, gli effetti collaterali e le alternative. Queste informazioni devono essere date con sufficiente anticipo (con un preavviso di almeno 24 ore) per mettere il paziente in condizione di partecipare attivamente alle scelte terapeutiche riguardanti il suo stato di salute.

I fornitori e i professionisti dei servizi sanitari devono usare con il paziente un linguaggio semplice e comprensibile, anche per chi è sprovvisto di una conoscenza tecnica. In tutte le circostanze in cui è previsto sia un legale rappresentante a dare il consenso informato, il paziente, che sia un minore o un adulto incapace di intendere e di volere, deve essere coinvolto quanto più possibile nelle decisioni che lo/la riguardano.

Il consenso informato di un paziente deve essere ottenuto su queste basi. Un paziente ha il diritto di rifiutare un trattamento o un intervento medico e di cambiare idea durante il trattamento, rifiutando il suo proseguimento. Il paziente ha il diritto di rifiutare di ricevere informazioni circa il suo stato di salute.

Ogni persona ha il diritto di scegliere liberamente tra differenti procedure, medici e ospedali sulla base di adeguate informazioni.

Vuol dire che decidiamo noi a chi affidarci. Grazie alle giuste informazioni, saremo noi a scegliere il medico, la procedura o l’ospedale cui rivolgerci.

Il paziente ha il diritto di decidere a quali esami diagnostici e terapie sottoporsi, nonché quali medici di famiglia, specialisti od ospedali utilizzare. I servizi sanitari hanno il dovere di garantire questo diritto, fornendo ai pazienti informazioni sui diversi centri e professionisti in grado di garantire un certo trattamento e sui risultati della loro attività. Essi devono rimuovere ogni tipo di ostacolo che limiti l’esercizio di questo diritto. Un paziente che non ha fiducia nel suo medico ha il diritto di designarne un altro.

Ogni persona ha il diritto alla confidenzialità delle informazioni di carattere personale, incluse quelle che riguardano il suo stato di salute e le possibili procedure diagnostiche o terapeutiche, così come ha diritto alla protezione della sua privacy durante l’attuazione di esami diagnostici, visite specialistiche e trattamenti medico-chirurgici in generale.

Siamo noi a decidere se parlare della nostra salute. Perché questa è un fatto privato e non di dominio pubblico. Inoltre, una visita o un esame specialistico non sono “uno spettacolo”: la privacy va rispettata quando c’è di mezzo la salute personale.

Tutti i dati e le informazioni relative allo stato di salute di un individuo, nonché ai trattamenti medici o chirurgici ai quali esso è sottoposto, devono essere considerati privati e, come tali, adeguatamente protetti.

La privacy delle persone deve essere rispettata, anche nel corso dei trattamenti medici e chirurgici (esami diagnostici, visite specialistiche, medicazioni, ecc.), i quali devono svolgersi in un ambiente adeguato e in presenza di coloro la cui presenza è assolutamente necessaria (a meno che il paziente non lo abbia esplicitamente consentito o richiesto).

Ogni persona ha diritto a ricevere i necessari trattamenti sanitari in un periodo di tempo veloce e predeterminato. Questo diritto si applica a ogni fase del trattamento.

La salute non può aspettare, viene prima di tutto. Così i tempi di attesa devono tener conto delle condizioni del paziente: c’è la vita di mezzo.

entro i quali determinati servizi devono essere erogati, I servizi sanitari hanno il dovere di fissare tempi di attesa sulla base di specifici standard e in relazione al grado di urgenza del caso. I servizi sanitari devono garantire a ogni individuo l’accesso ai servizi, assicurando la loro immediata iscrizione nel caso di liste di attesa.

Ogni individuo che lo richiede ha il diritto di consultare le liste di attesa, nei limiti del rispetto della privacy. Nel caso in cui i servizi sanitari non siano in grado di fornire i servizi nel tempo massimo predeterminato, deve essere garantita la possibilità di usufruire di servizi alternativi di qualità comparabile e ogni costo da ciò derivante per il paziente deve essere rimborsato in un tempo ragionevole.
I medici devono dedicare un tempo adeguato ai loro pazienti, compreso il tempo dedicato a fornire informazioni.

Ogni persona ha il diritto di accedere a servizi sanitari di alta qualità, sulla base della definizione e del rispetto di precisi standard.

Vuol dire che la sanità deve puntare sempre alla qualità e che noi abbiamo il diritto di pretenderla. Non esistono servizi mediocri o cure appena soddisfacenti: la vita è una e va trattata al meglio.

Il diritto a servizi sanitari di qualità richiede che le strutture sanitarie e i professionisti pratichino livelli soddisfacenti di prestazioni tecniche, di comfort e di relazioni umane. Questo implica il rispetto di precisi standard di qualità, fissati per mezzo di una procedura di consultazione pubblica e rivisti e valutati periodicamente.

Ogni persona ha il diritto di essere libera da danni derivanti dal cattivo funzionamento dei servizi sanitari, dalla mal pratica agli errori medici, e ha il diritto di accesso a servizi e trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza.

La salute ha bisogno di sicurezza. I medici devono essere aggiornati sulle tecniche, gli ospedali devono controllare il loro staff, bisogna lavorare insieme a vantaggio del paziente. I rischi purtroppo ci sono sempre, l’obiettivo è ridurli il più possibile.

Al fine di garantire questo diritto, gli ospedali e i servizi sanitari devono monitorare continuamente i fattori di rischio ed assicurare che i dispositivi sanitari elettronici siano mantenuti in buono stato e che gli operatori siano formati in modo appropriato.

Tutti i professionisti sanitari devono essere pienamente responsabili della sicurezza di ogni fase ed elemento di un trattamento medico.

I medici devono essere in grado di prevenire i rischi di errori attraverso il monitoraggio dei precedenti e la formazione continua.

I membri di staff sanitari che riferiscono l’esistenza di rischi ai loro superiori e/o colleghi devono essere protetti da possibili conseguenze avverse.

Ogni persona ha il diritto all'accesso a procedure innovative, incluse quelle diagnostiche, secondo gli standard internazionali e indipendentemente da considerazioni economiche o finanziarie.

Se esistono delle nuove procedure più efficaci delle precedenti, non c'è nulla che limiti il loro utilizzo. Ogni paziente ha il diritto al meglio.

I servizi sanitari hanno il dovere di promuovere e sostenere la ricerca in campo biomedico, dedicando particolare attenzione alle malattie rare. I risultati della ricerca devono essere adeguatamente disseminati.

Ogni persona ha il diritto di evitare quanta più sofferenza possibile, in ogni fase della sua malattia.

È un nostro diritto non soffrire, anche quando una malattia non ci lascia scampo. E se esistono delle cure non risolutive ma che alleviano il dolore, devono essere utilizzate e fatte conoscere.

I servizi sanitari devono impegnarsi ad assumere tutte le misure utili a questo fine, come ad esempio fornendo cure palliative e semplificando l’accesso di pazienti a esse.

Ogni persona ha il diritto a programmi diagnostici o terapeutici quanto più possibile adatti alle sue personali esigenze.

Ogni cura dev'essere giusta per il paziente, adatta alle sue esigenze non solo mediche ma anche personali. I soldi non devono fare la differenza: la salute è un diritto, non una merce.

I servizi sanitari devono garantire, a questo fine, programmi flessibili, orientati quanto più possibile agli individui, assicurando che i criteri di sostenibilità economica non prevalgano sul diritto alle cure.

Ogni persona ha il diritto di reclamare ogni qual volta abbia sofferto un danno e ha il diritto a ricevere una risposta o un altro tipo di reazione.

Se c’è un danno medico, ognuno di noi ha diritto a richiedere delle risposte al personale medico incaricato.

I servizi sanitari devono garantire l’esercizio di questo diritto, assicurando (con l’aiuto di terze parti) ai pazienti informazioni circa i loro diritti, mettendoli in condizioni di riconoscere le violazioni e formalizzare il loro reclamo. I reclami devono essere fatti tramite procedure standard e facilitati da istituzioni indipendenti e/o da organizzazioni dei cittadini e non possono pregiudicare il diritto dei pazienti ad avviare un’azione legale o a perseguire procedure di conciliazione.

Ogni persona ha il diritto di ricevere un sufficiente risarcimento in un tempo ragionevolmente breve ogni qual volta abbia sofferto un danno fisico, morale e psicologico causato da un trattamento di un servizio sanitario.

Quando si è vittime di un errore medico, si ha diritto a ricevere un giusto risarcimento.

I servizi sanitari devono garantire un risarcimento, qualunque sia la gravità del danno e la sua causa (da un'attesa eccessiva a un caso di mal pratica), anche quando la responsabilità ultima non può essere determinata con assoluta certezza.

2.

Raccogli le prove.

Quando si subisce un danno da malasanità, è fondamentale raccogliere con attenzione tutte le prove che possano dimostrare il collegamento tra l’errore medico e le conseguenze subite.

Secondo la Legge Gelli (n. 24/2017), il paziente ha il compito di dimostrare che l’intervento sanitario ha peggiorato la sua condizione di salute. La struttura sanitaria, invece, è considerata responsabile, a meno che non riesca a provare di aver agito con correttezza e secondo quanto previsto dalle linee guida.

Per questo è essenziale radunare tutta la documentazione medica, comprese le cartelle cliniche e gli accertamenti eseguiti prima e dopo l’intervento, anche se in strutture diverse. È utile inoltre raccogliere le spese sanitarie sostenute e anche le prove di come la propria vita sia cambiata dopo l’accaduto: se non si possono più svolgere le stesse attività lavorative, sportive o personali di prima, è importante poterlo documentare.

Chi ha subito danni economici deve esibire le buste paga o le dichiarazioni dei redditi che mostrino una diminuzione delle entrate. In caso di decesso, sarà necessario presentare anche il certificato di morte e una dichiarazione che attesti il rapporto di parentela, anche per poter comprovare la qualità di erede.
3.

Affidati a mani esperte.

Ritrovarsi a gestire un caso di malasanità, dopo aver vissuto un evento medico traumatico, è spesso un’esperienza tanto delicata quanto complicata. Per questo è fondamentale rivolgersi a professionisti che abbiano una preparazione specifica in questo ambito: avvocati esperti in responsabilità medica e consulenti tecnici qualificati sono in grado di valutare il caso con competenza, individuare le responsabilità e guidare ogni fase del percorso risarcitorio.

Affidarsi a mani esperte significa avere accanto un partner affidabile, che conosce la materia, sa come raccogliere
e utilizzare le prove, e si relaziona autorevolmente con le strutture sanitarie e le compagnie assicurative, proteggendo i tuoi diritti e il tuo futuro.

Raccontaci la tua storia. Avrai subito risposte concrete.

Ogni storia merita ascolto e rispetto, condividi la tua con noi. Effettueremo un’analisi approfondita per fornirti risposte concrete, illustrandoti le prospettive, i passi successivi e le strategie più efficaci per ottenere giustizia. Il nostro impegno è fornirti una visione chiara del percorso da seguire, offrendoti una consulenza qualificata che va ben oltre il primo contatto. Puoi raccontarci il tuo caso in due modi:
  • chiamando il numero verde 800 21 07 08
  • oppure compilando il nostro form guidato, che ti permetterà di fornirci in modo semplice e rapido tutte le informazioni necessarie.

Compila subito il nostro form.
Ti guideremo passo dopo passo.
Inizia ora.

In questa prima fase, ti chiederemo alcuni dati personali.
Compila i campi richiesti e procedi al passo successivo.
1
2
3
4
Come possiamo ricontattarti?
Chi ha subito il danno? *
Check-Danno*
Si tratta di un danno biologico o di decesso?*
In quale luogo è accaduto il fatto?
Seleziona l'area medica di riferimento
Raccontaci nel dettaglio cosa è accaduto
  • Cartelle cliniche conformi alle originali
  • Referti di visite specialistiche
  • Esami strumentali pre e post danno
  • Fatture delle spese sostenute
Privacy*

Periplo Familiare - Via Germanico n.184, 00192 Roma (RM) | C.F: 96326770581 - P.IVA: 08269131002 | SitemapPrivacy Policy & Cookies Policy

Powered by MGvision - Designed by The Sign Society

Periplo Familiare - Via Germanico n.184, 00192 Roma (RM)
C.F: 96326770581 - P.IVA: 08269131002
SitemapPrivacy Policy & Cookies Policy

Powered by MGvision
Designed by The Sign Society