L’aneurisma cerebrale è una dilatazione anomala di un vaso sanguigno nel cervello. Può essere causato da fattori ereditari, traumi o altre patologie. Nonostante gli interventi per trattare gli aneurismi cerebrali siano generalmente sicuri, possono verificarsi complicanze e danni al paziente. In questi casi, il paziente ha il diritto di richiedere un risarcimento del danno subito.
Come per tutti gli interventi chirurgici, anche il trattamento dell’aneurisma cerebrale presenta alcune controindicazioni. In particolare, questo intervento non è consigliato per i pazienti che hanno problemi di coagulazione del sangue o che hanno altre patologie che possono aumentare il rischio di complicazioni durante l’intervento. Prima di sottoporsi a questa procedura chirurgica, il paziente deve essere valutato attentamente dal medico per valutare la sua idoneità all’intervento.
Anche se il trattamento dell’aneurisma cerebrale è un intervento comune e sicuro, ci sono alcune complicanze che possono verificarsi. Tra le più comuni vi sono infezioni, sanguinamento, danni neurologici, ictus e trombosi. Queste complicanze possono causare dolore, disabilità e altri sintomi, e richiedono spesso un trattamento immediato.
Il medico che esegue l’intervento per l’aneurisma cerebrale ha il dovere di informare il paziente sui rischi dell’intervento e sulle complicanze possibili. In caso di danni subiti durante l’intervento, il medico è tenuto a risarcire il paziente per il danno subito.
Se hai subito un danno durante un intervento per un aneurisma cerebrale, hai diritto a un risarcimento del danno subito. Per fare richiesta di risarcimento, puoi contattare Periplo Familiare, uno studio legale specializzato in responsabilità medica. I nostri avvocati esperti ti assisteranno nel processo di richiesta di risarcimento, aiutandoti a ottenere il massimo risarcimento possibile.
Decesso per ritardo operativo
La signora Natalia, di 51 anni, è al lavoro quando accusa forti dolori alla testa con conseguente svenimento. Con l’arrivo del 118, viene trasportata al Pronto Soccorso di un vicino Ospedale dove le viene assegnato un codice verde con la diagnosi di sofferenza da cervicale.
A fronte del grave peggioramento delle condizioni che evidenziavano i segni di una criticità cerebrale, con intensi episodi di vomito, il neurochirurgo dispone l’esecuzione di una panangiografia urgente per emorragia cerebrale in atto. L’operazione, però, viene procrastinata dai sanitari i quali intervengono sulla rottura dell’aneurisma con un grave ritardo operativo. Dopo due giorni di coma, la signora Natalia decede.
IL DANNO SUBITO
La signora Natalia è stata vittima di un’errata diagnosi al pronto soccorso e di un ritardo operativo da parte del personale sanitario che non ha agito tempestivamente sull’emorragia in atto. Al decesso della donna si aggiunge il calvario subito dalla signora e dai suoi congiunti.
IL RISARCIMENTO
La vertenza si è conclusa con una sentenza del Tribunale di Roma, che ha riconosciuto ai familiari un risarcimento di € 135.000,00.