Il parto cesareo è un intervento chirurgico che prevede la nascita del bambino attraverso incisioni praticate nell’addome e nell’utero. Nonostante sia un intervento generalmente sicuro e spesso necessario per garantire la salute di madre e bambino, possono verificarsi complicazioni e conseguenze indesiderate sia per la madre che per il feto. In determinate situazioni, qualora si possano evidenziare errori o negligenze, il danneggiato potrebbe avere l’opportunità di richiedere un risarcimento per i danni subiti a seguito del parto cesareo.
Prima di procedere con un parto cesareo, la paziente deve essere attentamente valutata dal medico per stabilire l’idoneità all’intervento. Il medico prenderà in considerazione fattori come l’età, la salute generale, le aspettative della paziente e la presenza di eventuali controindicazioni. Ad esempio, l’intervento potrebbe essere sconsigliato per pazienti con disturbi della coagulazione del sangue, condizioni che aumentano il rischio di infezione, o in presenza di una placenta previa o di un precedente intervento chirurgico all’utero. Inoltre, il parto cesareo potrebbe non essere consigliato se la paziente ha avuto una reazione allergica all’anestesia in passato.
Anche se il parto cesareo è generalmente considerato un intervento sicuro per la maggior parte delle pazienti, possono insorgere alcune complicazioni. Le più frequenti includono infezioni, sanguinamenti, reazioni all’anestesia, formazione di coaguli di sangue, lesioni chirurgiche alla vescica o all’intestino e problemi respiratori nel neonato. Tali complicazioni possono provocare malessere, richiedere interventi terapeutici aggiuntivi e incidere negativamente sulla qualità di vita della paziente.
Il medico che effettua il parto cesareo è tenuto a fornire informazioni dettagliate riguardo ai rischi associati all’intervento e alle eventuali complicazioni che potrebbero insorgere. Se la paziente o il feto dovessero subire danni a causa dell’operazione e fosse possibile dimostrare che vi sono stati errori o negligenze da parte del medico, quest’ultimo potrebbe essere ritenuto responsabile per i danni causati dall’intervento di parto cesareo.
Se hai subito un danno a seguito di un parto cesareo e ritieni che ci siano state negligenze, potresti avere la possibilità di richiedere un risarcimento del danno. Per farlo, puoi contattare Periplo Familiare, uno studio legale specializzato in responsabilità medica. I nostri avvocati esperti ti assisteranno nel processo di richiesta di risarcimento, aiutandoti a ottenere il giusto riconoscimento possibile.
Disabilità infantile per cesareo ritardato
La signora Serena ha 37 anni ed è in attesa di una bimba. Alla 39ª settimana e 3 giorni di gestazione, Serena deve recarsi al Pronto Soccorso di un ospedale di Roma per dolori da travaglio: la sua gravidanza, fino ad allora, ha avuto un decorso fisiologico e non problematico.
La gestante viene sottoposta ad un monitoraggio cardiotocografico e a una visita ostetrica che confermano il procedere regolare del travaglio.
A distanza di 4 ore, il personale decide di eseguire la rottura artificiale delle membrane e, successivamente, un lungo monitoraggio che evidenzia segni di sofferenza fetale con gravi decelerazioni del battito. Solo di fronte a un quadro clinico così compromesso e dopo ben 12 ore dal ricovero, Serena viene sottoposta a episiotomia, vengono usate ben 5 ventose ostetriche con ripetuti tentativi e praticate 8 manovre di Kristeller che, vista la posizione cefalica non in linea, non danno risultati in termini espulsivi ma diventano la causa di una grave sofferenza respiratoria.
Solo dopo aver eseguito questi vani tentativi, i sanitari decidono per un taglio cesareo.
Viene così alla luce la piccola Beatrice che, oltre a presentare edema da ventosa alla testa e miosi fissa degli occhi, viene anche intubata per assenza di respiro spontaneo e ricoverata per ben 30 giorni con diagnosi di asfissia perinatale.
Sarebbe bastato eseguire il taglio cesareo al momento dell’insorgere dei primi segni perché si evitassero le gravi conseguenze neurologiche riportate dalla bimba. La CTU disposta dal Magistrato depone per una sottovalutazione da parte dei sanitari della sofferenza fetale e per un intempestivo ricorso al taglio cesareo.
IL DANNO SUBITO
Quando sussistono casi di errore medico in ostetricia, il danno coinvolge sempre due vite: quella della mamma e del suo bambino. In questo caso, Serena ha subito un’inutile sofferenza riportando un trauma psicologico. La piccola Beatrice, purtroppo, ha riportato una grave disabilità psicomotoria dovuta alla prolunga carenza di ossigeno.
IL RISARCIMENTO
Il giudizio si è concluso con l’emissione di una sentenza di condanna con liquidazione a favore della bimba e dei suoi familiari di complessivi € 3.600.000,00.