L’associazione Periplo Familiare tutela i diritti dei pazienti danneggiati e dei loro familiari supportandoli prima di tutto nelle giuste azioni da compiere.
La cardiochirurgia è una branca della medicina che si occupa della chirurgia del cuore e dei vasi sanguigni ad esso collegati. Gli interventi più comuni sono rappresentati dalla riparazione o sostituzione della valvola mitrale, aortica e tricuspide (chirurgia dell’aorta); la chirurgia di rivascolarizzazione miocardica (bypass aortico-coronarico) comprensiva di rivascolarizzazione tutta arteriosa o con accesso mini-invasivo a seconda delle indicazioni; chirurgia delle complicanze dell’infarto miocardico (come difetti interventricolari, rotture di cuore, aneurismi ventricolari); chirurgia delle aritmie (ablazione della fibrillazione atriale e delle tachicardie ventricolari).
I casi più frequenti di errori medici che si registrano nella cardiochirurgia riguardano il verificarsi, durante l’intervento chirurgico, di emorragie, aritmie e scompensi cardiaci, nonché eventi ischemici. Oltre a ciò, accade di frequente riscontrare errori medici nel processo post-operatorio di riabilitazione, quali l’omessa o errata somministrazione di farmaci, la mancata o omessa terapia riabilitativa, i mancati controlli periodici e l’inadeguata assistenza nel periodo post-operatorio ospedaliero.
L’associazione Periplo Familiare si dedica alla difesa dei pazienti che hanno subito danni a causa di errori medici in cardiochirurgia. La nostra esperienza e competenza nel campo ci permettono di affrontare con efficacia anche i casi più complessi dimalasanità in cardiochirurgia. Con un’equipe di avvocati specializzati e medici esperti, offriamo consulenza e assistenza legale per affrontare casi di malasanità in cardiochirurgia. Il nostro obiettivo è garantire che i pazienti ricevano il giusto risarcimento danni.
L’infarto è la necrosi di un tessuto o di un organo che non riceve un adeguato apporto di sangue e ossigeno dalla circolazione arteriosa. Con il termine di infarto miocardico si intende la necrosi di una parte del muscolo cardiaco a seguito dell’ostruzione di una delle coronarie, arterie deputate alla sua irrorazione.
Il signor Angelo, di 49 anni, giunge al Pronto Soccorso accusando forti dolori allo stomaco.
Viene sottoposto ad esami ematici che, pur rilevando valori alterati per lesione miocardica in atto, non vengono visionati da alcun medico, tanto che ad Angelo viene comunicato trattarsi di un disturbo origine gastrica: diagnosi che lo induce a rifiutare il ricovero.
La mattina del giorno successivo, a poche ore dalla dimissione volontaria, purtroppo il signor Angelo viene colpito da morte improvvisa. Il riscontro autoptico, successivamente eseguito, dimostra l’esistenza di un infarto miocardico in fase acuta.
IL DANNO SUBITO
Il grave errore diagnostico compiuto all’interno del pronto soccorso, quando sussistevano gli elementi diagnostici necessari per intervenire d’urgenza, ha determinato il decesso prematuro del signor Angelo.
IL RISARCIMENTO
Si è resa necessaria l’azione giudiziale, al termine della quale il Tribunale ha riconosciuto agli eredi la somma complessiva di € 900.000,00.
L’endocardite è l’infiammazione del rivestimento interno del cuore (endocardio) e la forma più comune è l’endocardite infettiva. Si tratta di un’infezione scatenata dalla presenza di microrganismi patogeni in grado di raggiungere il cuore attraverso il flusso sanguigno e provenienti da un altro distretto corporeo, spesso dalla bocca. Nella maggior parte dei casi a causare l’infezione sono batteri (endocardite batterica), ma può essere sostenuta anche da funghi o altri microrganismi.
L’endocardite può danneggiare le valvole cardiache e, se non adeguatamente trattata, può diventare pericolosa per la vita.
Decesso per mancata diagnosi
Il signor Fausto, di 70 anni, viene ricoverato presso una Clinica romana per un intervento di sostituzione della valvola aortica. L’operazione sembra riuscita tanto che, dopo soli 5 giorni, Fausto viene trasferito in un’altra struttura dedicata all’attività riabilitativa. A distanza di 48 ore però, il signor Fausto accusa una sintomatologia sospetta: febbre alta, difficoltà respiratorie e ritenzione idrica.
I familiari, ovviamente preoccupati, vengono rassicurati dai sanitari sulle cause di tali sintomi, ma dopo 4 giorni, le condizioni cliniche precipitano ancora e si rende necessario il trasferimento in Ospedale, con una diagnosi di endocardite e shock settico.
Fausto nei giorni successivi ha un leggero miglioramento, nonostante le sue condizioni restino gravissime. Tuttavia una seconda grave infezione, collegata alla prima, colpisce Fausto, che, già debilitato per le lunghe sofferenze e cure, decede dopo pochi giorni.
IL DANNO SUBITO
Prima una mancata diagnosi e poi due consecutive e virulente infezioni, sono state fatali per il signor Fausto, che con interventi maggiormente tempestivi avrebbe potuto salvarsi.
IL RISARCIMENTO
È stato necessario incardinare un giudizio per far emergere la responsabilità dei sanitari e ottenere il risarcimento dei danni nella misura di € 115.000,00 per la moglie e di € 105.000,00 per ciascuno dei due figli.
Ogni intervento chirurgico comporta rischi specifici. I rischi più comuni di errori medici nella chirurgia generale includono: Lesioni di nervi, vasi ed organi durante gli interventi chirurgici, aderenze e infezioni post-operatorie, emboli e le tromboembolie per mancata terapia anticoagulante, errato posizionamento delle clips e la ritenzione di strumentazione chirurgica nel corpo del paziente.
L’errore medico in generale, non solo relativo alla chirurgia generale va ricondotto ad alcuni fattori principali:si dovrà comprovare che il medico abbia assunto un atteggiamento negligente, non rispettoso delle buone pratiche mediche o imprudente. Se ritieni di aver subito un danno durante un intervento chirurgico, è importante consultare un esperto legale in malasanità. Contattaci e raccontaci la tua storia. La nostra associazione a sostegno delle vittime di errori medici e malasanità può aiutare a valutare la specifica situazione, raccogliere le prove necessarie e determinare se si è verificata negligenza medica, imperizia medica o imprudenza medica.
Se si sospetta di essere vittima di malasanità dopo un intervento di chirurgia generale, è consigliato conservare tutta la documentazione medica relativa al caso specifico (come le proprie cartelle cliniche, non solo relative alla questione, specifica, ma anche alla storia pregressa) e contattare immediatamente la nostra associazione a tutela delle vittime di errori medici e malasanità. Un nostro esperto in materia potrà guidare la vittima di malasanità nei passi successivi per ottenere giustizia e un possibile risarcimento attraverso un accordo bonario con la struttura o il medico coinvolto.
La nostra associazione a tutela delle vittime di malasanità offre supporto legale a queste ultime anche nei casi facenti parte del ramo di chirurgia generale per far sì che i loro diritti siano rispettati e che si raggiunga il giusto risarcimento per il danno subito. Il nostro team di professionisti, sia medici che legali, combinano le proprie competenze per fornire un supporto attento e specifico al tuo caso. Ci sforziamo di ottenere un risarcimento adeguato attraverso trattative con le parti coinvolte, evitando il ricorso a processi legali quando possibile.
I tempi per ottenere un risarcimento in caso di errore medico in chirurgia generale possono variare a seconda della complessità del caso e della disponibilità delle prove. Generalmente, le trattative per un accordo bonario possono richiedere diversi mesi. Tuttavia, ogni caso è unico e i nostri avvocati potranno fornire una stima più precisa dopo una valutazione approfondita del tuo caso. Raccontaci il tuo caso e calcola il danno.