Intervento di adenomectomia transvescicale: quali rischi comporta

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Man with health problem visiting urologist at hospital

Possibili errori medici associati all’adenomectomia prostatica transvescicale

L’adenomectomia prostatica transvescicale è un intervento complesso, eseguito nei casi di ipertrofia prostatica benigna molto avanzata. Il chirurgo accede alla ghiandola prostatica praticando un’incisione sull’addome del paziente, nell’area sotto l’ombelico. L’operazione viene scelta quando la prostata raggiunge dimensioni considerevoli, e non è possibile ricorrere a tecniche meno invasive.

La natura invasiva dell’intervento aumenta i rischi di complicanze, ed è proprio per questo che la legge richiede al chirurgo e alla struttura sanitaria un livello elevato di attenzione, monitoraggio e corretta esecuzione della procedura. Se uno di questi passaggi viene trascurato, infatti, il paziente che subisce un danno può far valere in giudizio la responsabilità medica e chiedere un risarcimento, il che significa dover affrontare non solo un percorso clinico delicato ma anche un iter legale per ottenere giustizia.

Adenomectomia transvescicale: quali rischi comporta

L’adenomectomia prostatica transvescicale può comportare diversi rischi e complicanze, che diventano giuridicamente rilevanti quando sono legati a errori di valutazione o a un’esecuzione non corretta dell’intervento.

Tra i principali problemi segnalati dai pazienti ci sono:

  • emorragie interne o esterne (che talvolta richiedono trasfusioni);
  • comparsa di eiaculazione retrograda con conseguenze sulla fertilità;
  • incontinenza urinaria di varia entità;
  • infezioni della ferita chirurgica;
  • complicanze generali comuni a molti interventi, come quelle collegate all’anestesia totale.

Responsabilità medica a seguito di adenomectomia prostatica transvescicale

Poiché si tratta di una procedura invasiva, l’adenomectomia prostatica transvescicale richiede un maggiore monitoraggio post-operatorio del paziente e un’adeguata pianificazione dell’intervento per prevenire problematiche infettive o tromboemboliche.

Alcuni errori o disattenzioni del medico possono comportare l’insorgere di conseguenze gravi che compromettono seriamente la salute del paziente.

  • Scarse misure igieniche. Come per tutti gli interventi, per prevenire le infezioni nel sito chirurgico e le infezioni post-operatorie è fondamentale adottare corrette misure igieniche dell’ambiente e durante le procedure, sottoponendo il paziente a una terapia antibiotica che minimizza i rischi.
  • Errori chirurgici nell’esecuzione dell’intervento. Da una tecnica chirurgica approssimativa potrebbero derivare lesioni dei nervi erettori o dello sfintere uretrale, portato il paziente a soffrire di disfunzione erettile o problemi urinari.
  • Intervento incompleto. Altro errore medico durante l’intervento potrebbe essere una rimozione non completa della massa, situazione che comporta il rischio di recidiva e quindi di ulteriori interventi.
  • Lesioni accidentali. Ad aumentare il rischio di emorragia possono essere danni accidentali alle strutture vicine alla prostata.
  • Diagnosi tardiva o errata. Il ritardo nella diagnosi o la sua assenza possono aggravare lo stato clinico del paziente rendendo l’intervento più complicato e rischioso.
  • Scelta della tecnica chirurgica sbagliata. Il medico potrebbe preferire un’operazione a cielo aperto a una tecnica meno invasiva che ridurrebbe notevolmente i rischi per il paziente e il suo periodo di convalescenza.
  • Mancato monitoraggio del paziente. Nel post-operatorio è importantissimo monitorare lo stato di salute del paziente accertandosi che il processo di guarigione avvenga correttamente, in particolare nel caso di pazienti più anziani poiché il rischio di complicanze è maggiore.

Cosa fare e a chi rivolgersi in caso di errore medico

Molte complicanze dell’adenomectomia prostatica transvescicale  possono essere evitate adottando una corretta tecnica chirurgica, tutte le misure igienico sanitarie previste dai protocolli sanitari e un attento monitoraggio del paziente nel periodo post-operatorio.

Se ti sei sottoposto a un intervento alla prostata e hai riportato dei danni in seguito alla procedura, potresti avere diritto a un risarcimento se il problema insorto è imputabile a un errato comportamento del medico, oppure a una sua disattenzione.

Sarà necessario dimostrare, attraverso prove concrete, la correlazione tra danno subito e comportamento del sanitario: per fare questo dovrai rivolgerti a un medico legale e a un avvocato specializzato in casi di malasanità.

Rivolgendoti a Periplo Familiare puoi contare su uno staff medico-legale preparato e competente, pronto a supportarti sia legalmente che moralmente.

Siamo la prima associazione in Italia per vittime di malasanità, da oltre 25 anni aiutiamo le vittime della malasanità ad ottenere giustizia. Se nel tuo caso vi sono i presupposti per avviare un’azione legale, cerchiamo in prima battura di evitare il lungo iter in tribunale avviando un tentativo di conciliazione con la struttura o con il medico responsabile, ma nel caso non andasse a buon fine, siamo pronti ad assisterti durante la causa legale.

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Categorie:Responsabilità Medici

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