
Cosa fare in caso di infezione della protesi mammaria e come ottenere giustizia
La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica a cui si sottopongono le donne per aumentare il volume del seno. Per ottenere questo risultato vengono applicate delle protesi in silicone sotto la ghiandola mammaria oppure, talvolta, vengono sistemate sotto il muscolo pettorale.
Al pari delle altre procedure chirurgiche, anche la mastoplastica additiva comporta dei rischi e delle complicanze.
L’incapsulamento delle protesi o contrattura capsulare si manifesta nel 4-5% dei casi entro 10 anni dall’intervento, quando si crea una sottile capsula fibrosa sulla protesi che incide solo a livello estetico, ma non ha rischi per la salute.
Preoccupante è invece la comparsa di infezione della protesi mammaria che deve essere trattata con adeguata terapia antibiotica e può comportare la necessaria rimozione della protesi.
Come si manifesta un’infezione alla protesi mammaria
L’infezione alla protesi mammaria è una complicanza seria che può verificarsi entro un paio di mesi dall’intervento, ma anche diversi anni dopo. I sintomi principali dello stato infiammatorio sono:
- gonfiore;
- arrossamento;
- dolore;
- comparsa di febbre;
- bruciore al capezzolo;
- infiammazione del cavo ascellare;
- ingrossamento dei linfonodi;
- ascesso mammario.
Le infezioni sono generalmente di origine batterica, e se non vengono trattate in modo tempestivo possono favorire ancora di più la proliferazione dei batteri portando a complicanze come ematomi, o sieromi delle sacche di liquido che si formano tra le pelle e l’impianto mammario.
Per ridurre il rischio di infezione alla protesi mammaria la paziente deve essere sottoposta a profilassi antibiotica sia durante che dopo l’intervento.
Anche nel caso si manifesti l’infezione è necessario intervenire tempestivamente con una terapia antibiotica e in caso di formazione di liquido in eccesso, può essere necessario eseguire un drenaggio. Nei casi più gravi per curare l’infezione bisogna procedere con la rimozione delle protesi che non possono essere reimpiantate fino a completa guarigione.
L’infezione può essere causata da un errore medico?
La comparsa di infezione a una protesi mammaria può essere causata o aggravata dal comportamento del medico, ad esempio in caso di mancata o errata profilassi antibiotica.
Il medico potrebbe anche sottovalutare i sintomi dell’infezione non ritenendo opportuno procedere con ulteriori esami di approfondimento, come ad esempio l’ecografia.
Altro errore del chirurgo che può portare a infezioni, o peggio, alla manifestazione di un tumore, è la scelta della protesi sbagliata. Sebbene la comunità medica non sia ancora assolutamente certa che la manifestazione di un linfoma anaplastico a grandi cellule sia associata all’impianto di protesi, si è notata un’incidenza maggiore quando sono usate protesi mammarie con superficie rugosa. Diversi casi sono stati segnalati da donne che si erano sottoposte a mastoplastica additiva con protesi testurizzate prodotte da Allergan, ritirate dal mercato proprio per questo motivo nel 2019.
Se l’infezione è dovuta a una negligenza del chirurgo o a difetti delle protesi impiantata è possibile richiedere un risarcimento danni per coprire le spese mediche affrontate, per il dolore patito e per il mancato guadagno causato dall’interruzione dell’attività lavorativa.
Il risarcimento viene riconosciuto solo dopo aver dimostrato il danno subito e la correlazione di questo con il comportamento del chirurgo. Bisogna quindi accertare eventuali errori commessi nel corso della procedura, se la protesi era difettosa o se la struttura sanitaria non ha adottato misure di sicurezza adeguate per prevenire l’infezione.
Anche tu hai avuto dei problemi di salute dopo una mastoplastica additiva?
Per accertare l’accaduto ed eventuali responsabilità mediche dovrai rivolgerti a un medico legale e ad un avvocato, se non sai a chi rivolgerti noi di Periplo Familiare possiamo aiutarti, siamo la prima associazione per vittime di malasanità in Italia.
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