
L’embolia polmonare si manifesta quando una o più arterie del polmone vengono ostruite da una piccola massa di materiale solido (embolo) che circola nel sangue. Nella maggior parte dei casi l’embolo responsabile dell’ostruzione è un coagulo di sangue che si forma a causa di una trombosi venosa profonda che il più delle volte interessa una vena della gamba. L’embolia polmonare è quindi una complicanza successiva alla trombosi.
Quando l’embolo arriva ai polmoni, causa forte dolore, tosse anche con sangue, mancanza di fiato, aumento delle sudorazione. Una tempestiva diagnosi di embolia polmonare è quanto mai fondamentale se consideriamo che entro 30 minuti dalla comparsa dei sintomi possono insorgere danni al cervello e il paziente può persino arrivare al decesso.
Come abbiamo accennato, le conseguenze dell’embolia polmonare possono essere molto gravi. Il paziente è a rischio soprattutto nelle prime ore dall’inizio dell’embolia che se non viene diagnosticata in modo tempestivo può lasciare danni permanenti ai polmoni, portare a lesioni di altri organi a cui manca l’apporto di ossigeno, determinare scompensi cardiaci o circolatori che nei casi più gravi si traducono in arresto cardiaco o infarto polmonare che possono portare alla morte del paziente.
La diagnosi di embolia polmonare vene effettuata dopo aver accertato la presenza di un’ostruzione a livello dell’arteria polmonare mediante esami diagnostici quali ecografia polmonare o angiografia con tomografia computerizzata (angio-TC).
Per arrivare a prescrivere gli esami il medico deve riconoscere e identificare i sintomi che possono far presupporre la presenza di embolia polmonare, i quali però variano in base alle dimensioni dell’embolo e che possono essere confusi con quelli di altre patologie cardiache o polmonari. Se il sanitario sospetta la presenza di un embolo polmonare, in genere controlla anche le gambe del paziente per verificare se vi sono segni che indicano una trombosi venosa profonda come dolore e gonfiore, arrossamento e sensazione di calore nella zona interessata.
I pazienti che arrivano al decesso nella maggior parte dei casi non sono stati curati per embolia polmonare.
Gli errori medici nella diagnosi e nel trattamento della patologia possono essere diversi:
Se hai riportato delle lesioni a causa di un’embolia polmonare trattata in ritardo, potresti avere diritto a un risarcimento del danno subito.
Hai dieci anni di tempo per far valere i tuoi diritti, dal momento in cui sono stati evidenziati gli errori medici che hanno determinato le conseguenze sulla salute.
Se un tuo familiare è deceduto per un errore diagnostico o perché ha ricevuto cure tardive per l’embolia polmonare, il termine per avanzare domanda di risarcimento è di cinque anni.
Per avere giustizia dovrai dimostrare l’accaduto raccogliendo tutte le prove a sostegno del caso e richiedere l’assistenza di un medico legale e di un avvocato specializzato in casi di malasanità.
Rivolgendoti a Periplo Familiare trovi uno staff medico-legale pronto a valutare la tua situazione. Siamo la prima associazione a tutela delle vittime di malasanità in Italia, da oltre 25 anni siamo al fianco di tutti coloro che hanno subito le conseguenze della malasanità, sostenendo i nostri clienti sia legalmente che moralmente.
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