ATP: cos’è l’accertamento tecnico preventivo e quando si applica

Il ruolo dell’ATP, accertamento tecnico preventivo, nelle controversie di malasanità

L’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) è uno strumento processuale disciplinato dall’art. 696-bis del Codice di Procedura Civile che nei casi di malasanità ha acquisito un particolare rilievo dalla  legge Gelli ( art. 8 L. n. 24/2017) con la quale è stato indicato quale condizione di procedibilità della azione giudiziale in alternativa alla procedura di mediazione. 

Detta procedura consente di accertare e valutare, prima dell’eventuale giudizio ordinario, l’esistenza di responsabilità medica e l’entità del danno subito dal paziente, attraverso l’espletamento di una consulenza medico legale (CTU). 

L’ATP oltre ad avere una finalità istruttoria ha una finalità conciliativa, favorendo una composizione bonaria della lite, mediante l’accordo delle parti. 

Quando si applica l’ATP, accertamento tecnico preventivo, nei casi di malasanità

Prima di avviare una causa civile in tribunale a fini risarcitori, il paziente che ritiene di aver subito un danno a causa di un errore medico può/deve dunque richiedere un accertamento tecnico preventivo per accertare la responsabilità medica, mediante un ricorso da depositare in Tribunale. 

Nel procedimento al quale partecipano tutte le parti coinvolte (danneggiato, medico e/o Struttura sanitaria), il giudice nomina un Consulente medico d’Ufficio, il quale avrà il compito di redigere una perizia tecnica dopo aver esaminato la documentazione medica e ascoltato le parti.  

La perizia serve ad accertare in modo imparziale se sono stati commessi errori medici o negligenze che hanno arrecato un pregiudizio al paziente, con la finalità di arrivare a una risoluzione della controversia tramite un accordo tra le parti ed evitare quindi di iniziare una causa in tribunale. 

Se all’esito dell’ATP risulta confermata la responsabilità medica, le parti con l’ausilio del CTU al quale il giudice espressamente ne affida il compito, possono accordarsi sull’ammontare del risarcimento raggiungendo un accordo e solo se l’accordo non si raggiunge si dovrà instaurare un giudizio (comunque più rapido e snello rispetto ad una azione ordinaria).  

Quindi, nelle controversie di malasanità, l’ATP: 

  • fornisce una valutazione tecnica d’ufficio preliminare; 
  • può favorire la conciliazione tra le parti; 
  • può ridurre i tempi e i costi di una causa ordinaria in tribunale. 

Perché la conciliazione è preferibile alla causa in tribunale? 

Le cause giudiziarie possono essere lunghe, costose e faticose da affrontare a livello personale. Se sei stato vittima di un caso di malasanità hai tutto il diritto di difenderti e agire in giudizio per far valere i tuoi diritti e ottenere un risarcimento del danno subito. 

Per fare questo, dovrai dimostrare l’errore medico fornendo tutte le prove a sostegno del caso, avvalendoti della consulenza di un medico legale e di un avvocato.  

Noi di Periplo Familiare possiamo essere al tuo fianco in questo percorso, fondendoti assistenza legale e supporto morale.  

Siamo la più grande associazione italiana a per le vittime di malasanità, il nostro staff medico-legale è pronto a valutare il tuo caso, se emergono elementi di sussistenza proviamo ad arrivare a un accordo stragiudiziale con il medico o con la struttura sanitaria, ma se la controparte non riconosce la responsabilità dell’accaduto o propone un risarcimento inadeguato, siamo pronti ad affrontare l’iter legale in tribunale.  

Vorresti avere maggiori informazioni in merito? Contattaci per fissare una consulenza gratuita! 

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