polmoniti ospedaliere

Polmoniti ospedaliere: quando è possibile chiedere il risarcimento?

In quali casi le polmoniti ospedaliere giustificano una domanda di risarcimento danni

Hai affrontato un intervento chirurgico o un periodo di ricovero e, pochi giorni dopo le dimissioni, hai iniziato a sentire febbre, tosse e difficoltà respiratorie? Ti sei chiesto come sia possibile ammalarsi proprio in ospedale, il luogo dove ci si aspetta di guarire?

Situazioni come queste sono più comuni di quanto si pensi. Le polmoniti ospedaliere rappresentano una delle infezioni più frequenti contratte durante la degenza e possono avere conseguenze gravi, soprattutto per pazienti già fragili o operati di recente. In molti casi, però, non si tratta di eventi inevitabili: un’igiene inadeguata degli ambienti, un errato uso dei dispositivi medici o una diagnosi tardiva possono trasformare una degenza ordinaria in un calvario sanitario.

Quando l’infezione deriva da mancanze nella gestione del paziente o da violazioni dei protocolli di sicurezza, l’ospedale o la struttura sanitaria possono essere ritenuti responsabili. In questi casi, la legge tutela il paziente che ha subito un peggioramento delle proprie condizioni di salute, riconoscendogli il diritto di chiedere un risarcimento per danni da polmonite ospedaliera.

Quando la polmonite contratta in ospedale può configurare una responsabilità medica

Non tutte le infezioni contratte in ospedale sono automaticamente riconducibili a un errore medico. Tuttavia, quando la polmonite si sviluppa a causa di una gestione inadeguata del paziente o di scarsa attenzione alle procedure di prevenzione, può configurarsi una responsabilità della struttura sanitaria o dei professionisti coinvolti.

Secondo la normativa sulla responsabilità sanitaria (Legge Gelli-Bianco n. 24/2017), l’ospedale ha l’obbligo di garantire un ambiente sicuro e conforme agli standard igienico-sanitari previsti. Questo significa:

  • adottare misure di prevenzione contro le infezioni nosocomiali;
  • assicurare la corretta sterilizzazione di strumenti e ambienti;
  • monitorare con costanza i pazienti a rischio (anziani, immunodepressi, operati di recente);
  • intervenire tempestivamente in presenza di sintomi sospetti, come febbre, tosse o difficoltà respiratorie.

Quando queste cautele non vengono rispettate e il paziente sviluppa una polmonite ospedaliera evitabile, la struttura può essere ritenuta civilmente responsabile per negligenza, imprudenza o omissione. Le situazioni più frequenti riguardano:

  • infezioni contratte dopo un intervento chirurgico per mancata sterilizzazione degli strumenti;
  • infezioni da ventilatore o da cateteri, dovute a scarsa igiene o monitoraggio inadeguato;
  • diagnosi tardive o errate che ritardano l’inizio delle terapie antibiotiche;
  • mancanza di isolamento dei pazienti infetti, con conseguente contagio di altri degenti.

In questi casi, il paziente o i familiari possono chiedere un risarcimento per danni da polmonite ospedaliera, dimostrando attraverso una consulenza medico-legale che l’infezione era prevenibile e che il comportamento dell’ospedale non è stato conforme agli obblighi di diligenza e sicurezza previsti dalla legge. 

Polmoniti ospedaliere: a chi rivolgersi per il risarcimento dei danni?

Le infezioni nosocomiali possono essere prevenute se vengono adottate corrette pratiche igienico-sanitarie all’interno della struttura. Il personale deve seguire rigidi protocolli per limitare il rischio di trasmissione delle infezioni ad esempio:

  • lavare le mani frequentemente;
  • utilizzare correttamente i dispositivi medici di protezione, specialmente quando entrano in contatto con secrezioni respiratorie;
  • elevare la testa del letto del paziente per ridurre il rischio che possa respirare secrezioni;
  • assicurare la buona igiene orale del paziente;
  • ridurre al minimo il ricorso alla ventilazione meccanica e di altri dispositivi respiratori.

Quando si manifesta una polmonite ospedaliera, è possibile sollevare il dubbio che via stato un non rispetto dei protocolli sanitari.

Per accertare la responsabilità medica è necessario capire se vi è stata negligenza da parte del personale sanitario durante la degenza del paziente. Se la polmonite si è manifestata dopo intervento chirurgico, bisogna accertare se il paziente è stato sottoposto a una corretta terapia antibiotica prima dell’intervento.

Il risarcimento danni per un’infezione post operatoria può tenere conto sia dei danni patrimoniali che dei danni non patrimoniali, valutando le ulteriori spese sostenute dal paziente per le cure e una eventuale perdita della capacità lavorativa.

Se hai contratto una polmonite mentre eri ricoverato, oppure è successo a un tuo familiare, potresti avere diritto a un risarcimento danni se viene accertato la struttura ospedaliera non ha messo in atto tutte le azioni che avrebbe dovuto per prevenire l’infezione.

Per accertare le responsabilità dell’accaduto dovrai sottoporre il tuo caso a un medico legale e ad un avvocato specializzato in casi di malasanità.

Se non sai a chi rivolgerti, noi di Periplo Familiare possiamo aiutarti. Siamo la prima associazione in Italia per vittime di malasanità, da oltre 25 anni siamo al fianco delle vittime della malasanità sostenendole sia legalmente che moralmente.

Il nostro staff medico-legale è pronto a valutare il tuo caso per evidenziare eventuali elementi di sussistenza che possono giustificare una domanda di risarcimento danni.

Contattaci per fissare una consulenza gratuita!

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