
Il tumore alla mammella è, purtroppo, molto comune tra le donne. In base ai dati del rapporto “I numeri del cancro 2024”, diffuso dalla Fondazione per la Ricerca sul Cancro AIRC, questa neoplasia rappresenta il 30,3% di tutti i casi di tumore nelle donne con circa 53.065 nuovi casi nell’ultimo anno.
Fortunatamente, grazie ai progressi della medicina, le probabilità di guarigione sono aumentate, a patto però che la diagnosi di carcinoma mammario avvenga precocemente.
Una diagnosi tardiva o sbagliata può infatti compromettere le prognosi, impedendo di sottoporre la paziente a trattamenti efficaci e meno invasivi rispetto a quelli necessari per curare una neoplasia in stato avanzato.
La diagnosi di carcinoma mammario arriva a seguito di una serie di esami strumentali, clinici e di laboratorio:
Il trattamento del tumore al seno varia in base allo stadio della neoplasia, il ricorso alla chirurgia può prevedere una quadrantectomia, una rimozione parziale del seno, o una mastectomia con asportazione totale della mammella.
In seguito all’intervento si può procedere con la terapia farmacologica o alla radioterapia per distruggere le cellule tumorali residue; quest’ultima si rivela più efficace in caso di diagnosi precoce.
Cruciale è anche il periodo di follow-up in cui la paziente deve essere monitorata per il rischio di recidive. Il medico predispone quindi controlli periodici, esami strumentali di controllo e deve eseguire un attento monitoraggio degli effetti collaterali delle terapie.
Le possibili complicanze che insorgono da una diagnosi omessa o tardiva di tumore al seno sono diverse:
Errori medici che possono determinare una mancata diagnosi di tumore o una diagnosi tardiva possono essere:
Inoltre, effettuare diversi cambi di protesi dopo un intervento demolitivo per l’asportazione della mammella, può dar luogo alla formazione di tessuti necrotici che costringono la paziente a sottoporsi a ulteriori interventi chirurgici.
Se viene accertato che la mancata diagnosi o la diagnosi tardiva di carcinoma mammario deriva da una negligenza o da un errore medico, vi sono le basi per richiedere un risarcimento danni.
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