
Una condizione di infertilità post intervento può essere il presupposto per richiedere un risarcimento danni?
Come sempre accade in ambito medico-legale, la risposta a questa domanda dipende dal caso specifico: se ad esempio, una paziente viene sottoposta a un intervento di isterectomia per scongiurare situazioni più gravi o addirittura il decesso, l’infertilità è una conseguenza nota e inevitabile per la quale, dunque, non è possibile chiedere un risarcimento.
Diverso è invece quando l’errore si configura prima dell’operazione o è attribuibile a una valutazione errata da parte del medico che, ad esempio, porta a procedere con un intervento anche quando questo non rappresenta l’unica via di salvezza per il paziente.
In casi del genere, dimostrando la responsabilità del medico e che l’intervento poteva essere evitato, potrebbero esservi le basi per richiedere un risarcimento per infertilità.
L’isterectomia è una procedura chirurgica molto invasiva che prevede la rimozione dell’utero e priva le donne dell’opportunità di avere figli propri. Tale intervento si rende a volte necessario per salvare la vita di molte pazienti che soffrono di condizioni mediche gravi come la presenza di endometriosi, fibromi uterini, adenomiosi, eccessivo sanguinamento o cancro dell’utero. Tutte problematiche che possono affliggere anche donne molto giovani e in età fertile.
Sebbene in molti casi è indispensabile intervenire tempestivamente in modo chirurgico, in altri resta possibile il ricorso a trattamenti meno invasivi che variano dalla terapia farmacologica ad interventi che non richiedono la rimozione totale dell’utero, in base alla natura del problema.
Per poter chiedere un risarcimento per infertilità a seguito ad una isterectomia, bisogna quindi dimostrare necessariamente che l’errore sia avvenuto prima dell’operazione e sia quindi imputabile alla negligenza del chirurgo o all’errata valutazione preoperatoria.
Tra gli errori possibili rientrano:
La procreazione viene considerata un diritto inviolabile della persona che di riflesso rientra anche tra i diritti del coniuge. Una condizione di infertilità post intervento, quindi, configura sia un danno biologico che un danno esistenziale in quanto pregiudica la possibilità di avere figli condizionando la vita e le scelte future di entrambi i partner coinvolti.
Essendo il danno esistenziale relativo a un peggioramento della qualità della vita e alla negazione di diritti che sono costituzionalmente garantiti, infatti, anche il coniuge può richiedere un risarcimento per infertilità.
Sull’argomento molte sono le pronunce con le quali è stato riconosciuto un risarcimento al marito di donne affette da limitazioni funzionali delle vie genito-urinarie a causa di un fatto illecito imputabile al sanitario.
Se anche tu o il tuo partner vi trovate nell’impossibilità di avere figli a causa di un intervento che vi ha portato ad avere problemi di fertilità, potreste avere diritto a richiedere un risarcimento danni dimostrando l’errore medico e la sua correlazione con il danno subito.
Se non sapete come fare, noi di Periplo Familiare possiamo aiutarvi: siamo la prima associazione a tutela delle vittime di malasanità in Italia e il nostro staff di medici legali e avvocati è pronto a valutare il vostro caso.
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