
Il parto indotto è una pratica medica che prevede l’induzione del travaglio per mezzo di metodi artificiali. La decisione viene presa dal medico per far fronte a situazioni come gravidanze oltre il limite, patologie materne o fetali, rottura anticipata delle membrane.
Il parto indotto ha dei rischi sia per la madre che per il bambino, proprio per questo la scelta di ricorrere a questa tecnica deve essere ben ponderata.
Le tecniche a cui è possibile ricorrere sono diverse e quella più adatta va individuata in base al caso specifico. In genere l’induzione si conclude con un parto vaginale, ma può anche essere necessario ricorrere all’uso del forcipe o al taglio cesareo.
Scopriamo di più.
Nonostante il fatto che il parto indotto abbia dei rischi, si ritiene sia necessario per far fronte e una serie di situazioni che potrebbero causare danni alla madre e al bambino, tra cui:
Come anticipato, il parto può essere indotto in diversi modi, ad esempio con lo scollamento delle membrane separando il sacco del liquido amniotico dalle pareti uterine, favorendo la dilatazione con un dilatatore meccanico o somministrando alla partoriente prostaglandine sintetiche per favorire la maturazione cervicale. Altre opzioni sono la rottura del sacco amniotico o la somministrazione di ossitocina per via endovenosa allo scopo di favorire le contrazioni in modo artificiale.
Nel parto indotto i rischi principali sono:
Gli errori medici più frequenti quando si procede con l’induzione del parto possono essere:
Nel parto indotto, tra i rischi legati agli errori medici vi è poi il sovraddosaggio di ossitocina che può causare lesioni gravi al feto come paresi cerebrale o danni al cervello e anche alla mamma che rischia, tra e altre cose, la lacerazione dell’utero.
Se tu o tuo figlio avete riportato delle conseguenze gravi in seguito all’induzione del parto, potrebbe essere possibile chiedere un risarcimento danni.
È necessario dimostrare che vi è stato un errore medico che ha determinato in negativo il successo della procedura, oppure che l’induzione era non necessaria o impraticabile per via delle condizioni di salute della mamma o del bambino.
Sarà quindi necessario recuperare tutta la documentazione clinica e accertare se sono stati rispettati i protocolli e se è stata prestata la giusta assistenza medica.
Se non sai come fare, noi di Periplo Familiare possiamo aiutarti: siamo la prima associazione in Italia per vittime di malasanità, da oltre 25 anni siamo al fianco dei pazienti che sono stati vittime di errori medici e ci battiamo per far valere i loro diritti.
Il nostro staff di medici legali e avvocati è pronto a valutare il tuo caso: contattaci per fissare una consulenza gratuita.
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