La lista d’attesa troppo lunga? C’è il diritto alla visita privata.

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Liste d’attese lunghe o bloccate? Ecco come fare una visita privata pagando solo il ticket

Quante volte ti sarà capitato di provare a prenotare una visita con il sistema sanitario nazionale e trovare un posto disponibile dopo mesi, se non addirittura dopo anni?

Il problema sono le liste d’attesa lunghe o addirittura bloccate: ma curarsi non era un diritto?

Chi dispone dei mezzi economici ricorre spesso alla sanità privata, molti però sono gli italiani che a causa dei costi troppo elevati delle visite mediche private scelgono di rinunciare alle cure: nel 2023 sono stati ben 45 milioni.
Questo avviene perché non tutti sanno che la legge, un caso di liste di attesa lunghe o bloccate, prevede la possibilità per il cittadino di eseguire una visita privata pagando solo il costo del ticket.
Approfondiamo l’argomento.

Quale legge tutela i cittadini in caso di liste di attesa lunghe o bloccate?

Per le visite specialistiche e gli esami strumentali oggetto di monitoraggio i tempi di attesa non devono essere superiori a 72 h per quelli urgenti e a 120 giorni per quelli programmati.

Quando trovare posto nei tempi stabiliti è impossibile, i pazienti possono richiedere una visita in intramoenia pagando solo il ticket. A stabilirlo è il D.Lgs. n. 124 del 1998 che regolamenta le liste d’attesa, indicando che le Regioni, insieme alle Aziende Unità Sanitarie locali e gli ospedali, devono stabilire i tempi massimi che intercorrono tra la richiesta della prestazione e la sua esecuzione. Questo intervallo di tempo deve essere reso pubblico e dovrebbe essere comunicato all’assistito al momento della richiesta.

Se i tempi massimi di attesa superano quelli stabiliti, si può chiedere alla Direzione Sanitaria della propria ASL di appartenenza che la prestazione venga fornita in intramoenia senza dover pagare il medico come “privato”, ma corrispondendo solo il ticket. Un diritto che può essere esercitato per tante tipologie di esami e visite specialistiche.

La differenza di costo è a carico dell’Azienda Sanitaria locale, e se il cittadino ha l’esenzione dal ticket, allora non paga nulla e il costo è a totale carico dell’Azienda Sanitaria locale.

Poiché l’applicazione di questa norma non ha portato ai risultati sperati, più recentemente, nel giugno 2024, il consiglio dei Ministri ha varato un decreto legge per abbattere le liste d’attesa presso le strutture sanitarie, noto come “decreto Schillaci”, che prevede che le Regioni assegnino ai direttori generali delle aziende sanitarie degli obiettivi annuali per ridurre le liste di attesa. Il mancato raggiungimento prevede la loro sospensione per 12 mesi dall’elenco nazionale dei direttori. Per ridurre le liste d’attesa il personale medico sarà incrementato dall’arrivo degli specializzandi, verranno effettuate visite anche nei weekend e alcune prestazioni verranno eseguite presso le farmacie.

La priorità delle visite e quindi i tempi entro i quali dovranno essere effettuate, dipende dal codice inserito dal medico di base sulla ricetta .

I direttori generali delle Asl dovranno far rispettare i tempi stabiliti per le prenotazioni, ove non fosse possibile dovrà essere offerta al paziente la possibilità di fare visite in intramoenia al costo del ticket o presso un centro privato convenzionato.

Detto decreto ha altresì introdotto il divieto per le aziende sanitarie di sospendere o chiudere le attività di prenotazione (le c.d liste bloccate e/o chiuse)

Periplo Familiare: i diritti dei pazienti in primo piano

Se prima, con la legge del 1988 spettava al cittadino recarsi presso un servizio privato per poi occuparsi in prima persona di chiedere il rimborso di quanto speso in eccesso rispetto al ticket, oggi sarà possibile prenotare tramite il CUP visto che gli operatori potranno accedere anche alle prenotazioni presso i privati convenzionati.
Le nuove misure sono finalizzate a ridurre le lunghe liste di attesa e non ci resta che attendere la loro applicazione pratica per valutarne l’efficacia.

Se a causa del sistema adottato fino ad oggi non hai potuto accedere alle cure mediche necessarie o hai subito un aggravamento delle tue condizioni di salute per un errore del medico che ha sottovalutato la gravità della situazione, potresti avere diritto ad un risarcimento danni. Noi di Periplo Familiare possiamo aiutarti: siamo la prima associazione per vittime di malasanità in Italia.

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Categorie:News Medicina

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